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Lettera ad Ango(scia)

  Ciao Ango, scrivo proprio a te che cambi forma, ma sei sempre la stessa ospite indesiderata che si infiltra nelle crepe del cuore e mi sbarra il cammino. Vorrei che fossi un po' meno ango e più una scia, che permane solo per qualche secondo come quella degli aeroplani che turbano il cielo per poi sparire dietro le nuvole. Tu paralizzi gli arti, blocchi le gambe, metti catene, fai correre i pensieri sugli stessi binari a una velocità impossibile da misurare se non in vuoti universali che provengono dal nulla primordiale. Sono disarmata e la tua presenza mi disorienta. Sai già che non possiedo un buon senso dell'orientamento, che mi perdo perfino con il navigatore e che non ho pazienza, mi innervosisco facilmente. Vuoi mettermi alla prova? So che non te ne vai se urlo per spaventarti. Poi va a finire che la gola brucia e le tempie battono per la potenza che ho usato per fare rumore nel silenzio. E ironia della sorte, mi spavento io. Guardo allo specchio quel mostro con

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